La meraviglia del mio lavoro è che mi ha portato spesso a viaggiare incontrando tantissime persone, piena di un’energia e di una passione incontenibili. Non ho mai badato ai ruoli che potevo avere, ho ricoperto incarichi diversi l’uno dall’altro. Sono passata dall’essere una spa manager a una semplice dipendente; sono stata organizzatrice del Campionato Europeo (Ema) e partecipante al Campionato Mondiale a Copenaghen. Penso che l‘essere umano sia per sua natura in perenne evoluzione e che il mio essere camaleontica sia una qualità che mi porta da sempre a migliorarmi sia a livello umano che professionale, riuscendo peraltro in questo modo a potenziare molteplici aspetti del mio campo. Durante l’IMA (International Massage Association) il Presidente Jeppe Tengbjerg, ospitò terapisti da ogni parte del mondo a Copenaghen, in Danimarca in un grande Campionato Mondiale. Da subito ho respirato un’aria internazionale fatta di colori, bandiere e tradizioni. Eravamo tanti professionisti, pieni di tensione ma concentrati per proporre nel migliore dei modi il proprio massaggio, la propria tecnica ed esperienza. Una full immersion ricca di emozioni ed impegno con l’unico scopo di portare a casa delle fonti di ispirazione. In maniera serena ho preso parte al campionato con l’idea di essere massaggiata da professionisti di un certo spessore e di massaggiare con l’intenzione di donare benessere al mio ricevente. Le mie categorie erano: “wellness & spa” e “western inspired”.
Dopo il sorteggio conosco il mio ricevente, ed incredibile ma vero, per tutti e due i giorni e nelle due categorie mi capita la stessa persona, la partecipante Edina Leichter, una massaggiatrice Ungherese. Avevo uno schema ben preciso del massaggio da fare ma dovetti cambiarlo in base alle esigenze e alle condizioni fisiche di Edina, come accade di norma con ogni cliente che incontro. Iniziai a massaggiare Edina cercando di darle il massimo del beneficio e del benessere psicofisico tralasciando ogni schema, ignorando gara e giudici. Le feci un massaggio su misura, con tutta la passione che sentivo, combinando la cupping therapy e il fuoco. Edina rimase molto contenta del mio massaggio tanto da sentire i benefici anche il giorno seguente. Questa fu la mia grande soddisfazione, la mia vittoria. Anche i giudici si complimentarono con me dandomi il soprannome “the queen of fire”. Durante la mia permanenza al campionato mondiale di Copenaghen ho ritrovato molti massaggiatori ed alcuni giudici del campionato europeo. Sono nate amicizie e ho approfondito nuove conoscenze. In questa tipologia di eventi tutto è motivo di scambio, anche la hall dell’albergo si trasformava in una postazione da massaggio e da ciò si comprende lo spirito e la passione che porta dentro ogni massaggiatore. Partecipare ad eventi così importanti ti esorta a dare il massimo e a non trascurare nulla. A mio avviso in queste competizioni bisogna cogliere la possibilità di crescere, di ampliare le conoscenze e di restare in contatto con più persone possibili.
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